Prezzo: € 12,50 Codice ISBN: 88-900688-2-5 Nuova edizione: – Prima edizione: ottobre 2002
"Dove si trovano, se non nel linguaggio cinematografico, uniti nel modo più intimo azione e sogno, sogno dell'azione e azione del sogno? Quali figure dell'universo insegnano in modo più persuasivo delle immagini cinematografiche la vita ubiqua, la fluidità perpetua, l'incommensurabilità profonda, la singolarità assoluta, la sottile irrazionalità sotto la stabilità e la semplificazione formale delle apparenze?" Con un approccio al tempo stesso analitico e suggestivo, in questo saggio scritto alla fine degli anni Quaranta il cineasta francese Jean Epstein si interroga sulla funzione del cinema in un'epoca dominata dalla logica e dal linguaggio verbale. Paragonato all'alcol per la capacità di allargare la percezione comune a dimensioni altre e aprire la strada all'onirismo e all'irrazionalità, il cinema restituisce al pensiero visivo e prelogico l'antico primato sulla parola, fornendo allo spettatore uno sguardo sempre nuovo sulla realtà nel suo incessante divenire.
Jean Epstein (1897-1953) fu regista e teorico del cinema.